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LA  ROCCAFORTE

Covone  8

Il primo mese dell’anno millenovecentottantasei, Marcello Ciai si recò, lontano dalla sua famiglia e dalla sua comunità, sulla cima di un monte.

 

 


“ Sono stato a pregare fuori in alto vicino a un pruno, ecco il sogno che mi è ritornato alla mente: alzavo gli occhi al cielo e vedevo cadere una falce, veniva giù con violenza, veniva verso di me, ecco era come la falce comunista, ma al posto del martello c’era una candela accesa.
Veniva giù, veniva giù velocemente e io non potevo fare niente per evitarla.
Ecco una miriade di luci spuntano dal cielo e corrono veloci intorno a me; la falce
(*1) e la candela(*2) mi cadono addosso, sono perduto !
No !  Arriva una croce da dietro !
Non ho più paura; la falce e la candela si perdono nel vuoto e miriadi di luci mi circondano.”

“ Lo Spirito mi portò poi in visione nell’atrio della casa di Rocca Sant’Angelo, a Petrignano di Assisi. L’atrio e la porta della casa, non erano posti a sud come nella realtà, ma erano volti a Oriente e la scala d’accesso era doppia: sette gradini a sud, sette gradini a nord.
Quattro colonne, verso Oriente, reggevano la copertura delle scale e dell’atrio.
Guardai e vidi che la scala a sud e le aperture a Oriente, da colonna a colonna, erano state murate durante la notte. Rimaneva una finestra, nel muro eretto a settentrione.
Era quadrata, larga dieci palme di mano e alta dieci palme di mano, non aveva architrave, ma solo un bordo di due palme, fino al tetto. Guardando attraverso quest’unica apertura, a nord, vedevo un uomo che si dirigeva a valle, verso il convento di Rocca Sant'Angelo
(Nota).
Era come se andasse a prendere materiale o istruzioni; conoscevo il suo nome: “Roccaforte“.
Mi stavano murando, ero prigioniero e non sapevo per quanto tempo. - Non  temere, continua solo ad avere fede - una voce mi disse.”  

  (Nota) Il nominativo del parroco è stato tolto su richiesta dello stesso.


Marcello così rimaneva chiuso tra le porte della sua comunità; lo Spirito lo rendeva muto per dieci anni. Si sarebbe santificato nella conduzione delle anime che Dio gli aveva affidato:

“ Questi uomini di Dio che altro fanno con il loro desiderio se non correre già attraverso l’atrio, dalla porta esterna alla porta interna ? Ad essi accade che siano costretti ad accettare il governo delle anime. Essi allora sbattuti qua e là da grandi tribolazioni, turbati nel loro animo, progrediscono ogni giorno di più nella perfezione."(*3)

Iniziò così la “Comunità Famiglie di Betlemme”.
Famiglie “consacrate monacali”, chiamate a vivere una regola monastica familiare, ispirata a San Benedetto e San Bruno, osservando la povertà, la comunione totale dei beni e l'esercizio del lavoro nell'ambito comunitario.

   

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Note:
*1  La falce è il potere politico.
*2  La candela è il potere religioso.
*3  Cfr. San Gregorio Magno - Omelie su Ezechiele II - 7. 12

 

Libri su un'opera profetica sorta da oltre trent'anni in Assisi, che sta coinvolgendo il mondo

 


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